Il Senato italiano ha approvato un disegno di legge che consentirebbe agli oppositori dell’aborto l’accesso alle donne che intendono abortire.

Secondo la legge, i gruppi non idonei dal punto di vista medico possono visitare le donne nelle strutture mediche e nei centri di consulenza.

La legge può mettere in pericolo l’autonomia delle donne

I critici temono che le nuove norme possano mettere in pericolo l’autonomia delle donne.

“Ciò è accaduto in diverse aree. Persone di cui non si conoscono ancora i titoli”, spiega Silvana Agatone, ginecologa.

«Del resto non studiano. Non danno esami per parlare alle donne di argomenti che già nei consultori vengono affrontati da personale altamente qualificato».

La Meloni ha definito “fake news” le critiche alla nuova legge

Il primo ministro italiano Geogria Meloni, che ha fatto campagna elettorale con lo slogan “Dio, Patria e Famiglia”, ha sottolineato di non voler abrogare la legge del 1978, ma solo di attuarla integralmente.

Ha descritto le critiche alla modifica della legge come “notizie false” e ha ricordato che la legge n. 194 già regolamenta le misure per prevenire l’aborto. Ciò include anche la consulenza alle donne incinte su altre alternative.

“Credo che dobbiamo garantire la libertà di decisione. Ma credo anche che una persona debba avere tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione libera. Questo è ciò che regola la legge 194, e penso che sia giusto”, ha detto Meloni.

In Italia l’aborto è consentito dal 1978 fino alla dodicesima settimana di gravidanza su richiesta. L’accesso però non è sempre garantito. La legge consente agli operatori sanitari di rifiutarsi di eseguire aborti.