Una crisi umanitaria si sta preparando ai confini dell’Italia, ma il governo di estrema destra ha scelto di trattarla come una minaccia asimmetrica e ha posto il paese in uno stato di emergenza di sei mesi.
Il governo georgiano di Meloni continua a considerare il trattamento dell’immigrazione e dei rifugiati un tema centrale di tutte le sue azioni con il chiaro obiettivo di creare un “profilo riconoscibile”. Dopo un vertice europeo di marzo, dove il premier italiano ha detto di aver trovato una maggiore consapevolezza della necessità di un’azione collettiva, Roma ha ora deciso di agire da sola.
Nella riunione di gabinetto di ieri a Palazzo Chichi, nella capitale italiana, è stato deciso di dichiarare entro sei mesi lo stato di emergenza per occuparsi di immigrati e rifugiati.
L’obiettivo dell’ultraconservatore governo Meloni, secondo quanto si apprende, è quello di semplificare varie procedure per l’identificazione degli immigrati, aumentare le deportazioni e creare centri residenziali obbligatori in ognuna delle venti regioni del Paese.
Negli ultimi quattro giorni sono arrivati in Italia più di tremila immigrati e rifugiati, la maggior parte dei quali è partita dalla Tunisia. Dopo un naufragio avvenuto molto vicino a Coutro di Calabria a febbraio con più di 90 morti (che molte ONG hanno accusato le autorità italiane di non coordinare abbastanza), ora il governo sta cercando di dimostrare che lo stato del porto e la sua guardia costiera sono attivi direttamente.
Nei giorni della Pasqua cattolica, infatti, funzionano efficacemente i riflessi della polizia economica italiana, dei porti e della guardia costiera. È probabile che nelle prossime settimane con lo stato di emergenza verranno utilizzate navi militari e verranno noleggiate navi commerciali.
Tuttavia, questa nuova mossa del governo di coalizione, composto da Lega, Forza Italia di Berlusconi e Fratelli d’Italia di Meloni, è anche una revisione parziale della loro strategia precedente: suggerisce un inasprimento delle pene per i trafficanti che trasportano “chi delude la speranza di il “mare”, recentemente approvato, non può ridurre immediatamente gli sbarchi, anzi, con l’arrivo dell’estate, è molto probabile che aumentino gli arrivi di migranti e profughi.
Agenda tossica
Da un lato, l’Italia intende continuare a limitare l’azione delle Ong, consentendo loro di effettuare un solo salvataggio ogni volta che salpano dai porti italiani. D’altra parte, la maggioranza parlamentare favorevole al governo cerca di soddisfare direttamente la maggior parte dei suoi elettori. In altre parole, lancia un messaggio che il Sud Italia sarà “liberato” e che “chiunque non ha il diritto di vivere in quel Paese, tornerà a casa”.