I giornali belgi Le Soir e il quotidiano italiano La Repubblica hanno fatto nuove rivelazioni sulla Qatar-gate Eva Kaili, il suo compagno, Francesco Giorgi e il “cervello” Antonio Panzeri, descrivendo come funziona il circuito e la prima reazione dell’eurodeputata greca che rimane in carcere dopo la decisione del tribunale.
Come riporta Le Soir descrivendo ciò che Giorgi ha raccontato agli inquirenti sull’operazione della banda, la collega di Eva, Kaili, si è sentita sollevata dopo aver terminato il suo interrogatorio nel tentativo di liberare il deposto vicepresidente del Parlamento europeo: “Eva sembra sapere dove si trova il denaro e la sua fonti dato che viviamo insieme ma non facciamo parte di una rete. Mi ha detto più volte di smettere perché lo metto a rischio in relazione ai suoi doveri”.
Eva Kaili: Ho detto a mio padre di portare una valigia piena di soldi e bottiglie
Intanto La Repubblica nell’articolo di oggi (28/12) riporta quanto avrebbe detto Eva Kaili ai poliziotti che l’hanno interrogata dopo il suo arresto nell’operazione del 9 dicembre in cui le è stato chiesto di rispondere a tre domande fondamentali: chi sono? loro, perché si trovano in casa sua e perché ha chiesto al padre di nasconderlo quando ha saputo dell’arresto di Giorgi.
“Dopo l’arresto del mio collega, sono entrato nel suo ufficio. Ho esaminato le sue cose per scoprire perché è stato arrestato”, ha detto Kayli alla polizia belga, secondo la pubblicazione. In seguito avrebbe detto loro di aver trovato una valigetta piena di soldi, un computer e un cellulare: “Così ho chiamato mio padre, che era con mia figlia. Gli ho chiesto di venire a prendere le valigie. Era una valigia di Pancheri che teneva il mio collega. Sapevo che mio padre sarebbe stato con mia figlia perché avevo messo la bottiglia nella valigia”.
Eva Caili, secondo La Repubblica, ha poi descritto la telefonata che ha fatto: “All’inizio ho provato a chiamare i Panzeri ma non li trovavo, quindi ho provato a chiamare Marc Tarabella e Maria Arena. Non riuscivano a capire perché Pancheri non rispondeva”.
L’eurodeputato greco ha anche spiegato che “ho aperto la valigetta, ho aperto anche la cassaforte. So che lui (ss Francesco Giorgi) teneva qualcosa per il suo ex capo, Antonio Panzeri e probabilmente per il suo attuale capo, Andrea Cozzolino”.
Nella stessa deposizione, Eva Kaili fa riferimento anche ad un’altra valigia con del denaro che era in casa: “Questi soldi che lei (Giorgi compresa) ha preso in prestito per comprare un appartamento”. Secondo La Repubblica, il mutuo per l’acquisto di un appartamento a Bruxelles intestato a Eva Kaili e la cassa “era un contributo del mio collega.
Il circuito inizia nel 2018
Nella sua pubblicazione, Le Soir si concentra sulla testimonianza di Giorgi sull’operazione della rete con la sua compagna Eva Kaili affermando che tutto è iniziato nel 2018 quando Pancheri è diventato presidente della Commissione per i diritti umani del Parlamento europeo. Secondo pubblicazioni che citano quanto riferito da Giorgi alla polizia, l’idea di fare pressioni per il Qatar sarebbe stata dei ministri della difesa di un Paese arabo che Pancheri ha approvato.
Questo significa, come sottolinea il quotidiano belga, che tutto è cominciato quando Pancheri era ancora deputato europeo. “All’inizio del 2019 è iniziata la collaborazione. Abbiamo fissato un compenso, che a malapena ricordo, per il nostro intervento. Erano contanti”, secondo la pubblicazione, avrebbe detto Giorgi alla polizia, mentre Pancheri avrebbe testimoniato che tutto è iniziato nell’ottobre-novembre 2019, anche se non è un membro del parlamento.
Secondo la spiegazione di Giorgi, pochi mesi dopo il sistema è diventato più professionale con la costituzione della Ong Contro l’impunità “perché bisognava trovare un sistema pulito che non suonasse l’allarme”.
Giorgi si sarebbe riferito al biglietto aereo per Doha che Pancheri ha distribuito agli associati senza però citare altri eurodeputati che hanno beneficiato del premio alloggio di lusso del Qatar durante i Mondiali.
Infine si vede Francesco Giorgi parlare di lobbying per sostenere il Marocco e sostenere la Mauritania: “in Mauritania hanno un problema di immagine e per questo hanno assunto Panzeri. Ho affittato un appartamento per l’ambasciatore della Mauritania e Pancheri ha ricevuto 25.000 euro in contanti. “