I discendenti dell’ultimo re d’Italia Umberto II, che governò il paese nel 1946 appena un mese prima di diventare una repubblica, vogliono riavere la loro gemma. Gioielli e oggetti di valore per decine di milioni di euro sono detenuti dalla banca centrale, dove la famiglia reale li custodiva prima che venissero esiliati. L’ultima famiglia reale ha chiesto ufficialmente il loro ritorno per la prima volta, ha scritto il Guardian.
Collane, spille, diademi e altri gioielli sono realizzati con oltre 6.000 diamanti e 2.000 perle. Per secoli sono stati indossati da regine, principesse e altri membri della famiglia regnante dei Savoia. È nei sotterranei delle banche centrali da quasi ottant’anni. Finirono lì quando l’Italia decise con un referendum nel giugno 1946 di abolire la monarchia. I membri maschi della famiglia furono successivamente espulsi dall’Italia per il sostegno del dittatore fascista Benito Mussolini, non gli fu permesso di tornare fino al 2002.
Figlio di Umberto II. Victor Emanuel ha 84 anni, suo figlio Emanuel Filibert ha 49 anni ei due vogliono negoziare con rappresentanti del governo italiano e della banca centrale per restituire i gioielli di famiglia. Secondo un avvocato discendente del re Sergio Orlandi, martedì si è svolto il primo incontro dei negoziatori delle due parti. Se non c’è soluzione, la famiglia vuole andare in tribunale, ha detto il Corriere della Sera.
Le stime del valore dei gioielli richiesti dai nobili variano ampiamente. Secondo il quotidiano The Guardian, in passato è stato affermato che il loro prezzo può oscillare tra i 18 ei 300 milioni di euro, ovvero tra i 442 ei 7,4 miliardi di corone.