Diverse parti in causa
Le parti hanno tempo fino a lunedì sera per presentare le loro liste. L’occupazione ha tradizionalmente portato a conflitti. Claudio Durigon, ad esempio, si candida per la Lega di estrema destra, che un anno fa aveva acceso un acceso dibattito proponendo di intitolare un parco nella città di Latina al fratello del dittatore fascista Benito Mussolini. I socialdemocratici hanno criticato la sua candidatura.
Per Forza Italia, ad esempio, il presidente della Lazio Claudio Lotito corre per la seconda volta al Senato. Nelle elezioni del 2018 non è riuscito a ottenere il numero di voti richiesto. Nell’autunno del 2021, un tribunale lo ha condannato a due mesi di squalifica da presidente di club perché il suo club non aveva presentato correttamente un risultato positivo al test per l’anno prima. I socialdemocratici (PD) hanno recentemente rimbombato quando i politici sono stati criticati per le dichiarazioni anti-israeliane del passato ed è emerso un video che mostrava discussioni dubbie tra alcuni politici del PD. Due politici in seguito hanno ritirato la loro candidatura.
L’alleanza di centrosinistra con i socialdemocratici vuole portare avanti l’agenda di Draghi. L’alleanza di Renzis Italia Viva con il partito Azione vuole addirittura riportare il non partito Draghi a capo del governo. Sebbene il Movimento Cinque Stelle non abbia alleanze, poiché circa due terzi dei seggi in parlamento sono distribuiti dalla rappresentanza proporzionale, l’elenco delle alleanze di partito è più importante dei singoli candidati. Spiega anche perché i partiti fortemente centrati sull’Italia amano mettere il loro leader in cima a questa lista.