Come potete vedere, questo raduno annuale in questa sonnolenta località ligure continua ad affascinare l’Italia dagli anni ’50, nonostante musica popolare e costumi sgargianti si mescolino a scandalo, polemica e politica. O forse per questo.
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La polemica di quest’anno è scoppiata a gennaio e ha trascinato il festival nel regno della politica internazionale. Gli organizzatori hanno annunciato che il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyi parlerà alla fine del concorso in una videocassetta.
L’annuncio ha suscitato critiche immediate da parte dei politici associati al regime di Putin prima dell’invasione russa dell’Ucraina, e che avevano sostenuto il paese in guerra solo dall’inizio della guerra. Il leader della Lega di estrema destra, Matteo Salvini, così come il leader del Movimento 5 Stelle anti-establishment, Giuseppe Conte, si sono espressi contro la commemorazione degli orrori della guerra nelle celebrazioni giubilanti di una canzone popolare, dicendo che non andava bene insieme.
Dividere l’opinione pubblica
I media cospiratori filo-russi hanno pubblicato una petizione contro il discorso di Zelensky su Internet, che ha ricevuto più di 86.000 firme. Il dibattito si è inasprito a tal punto che l’ambasciatore ucraino in Italia ha annunciato che il presidente Zelenskyy non aveva intenzione di apparire nella videocassetta, ma che voleva solo inviare un messaggio scritto al festival.
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Anche questo cambio di programma non ha placato i 400 sostenitori del regime di Putin, che l’ultimo giorno del festival hanno inscenato una manifestazione contro il fatto che un popolare presentatore di nome Amadeus avesse letto la lettera di Zelensky durante la finale del concorso.
Nonostante la protesta, Amadeus ha letto il messaggio e il pubblico ha applaudito, come in un altro discorso del presidente ucraino, che ha anche partecipato virtualmente a un altro importante evento culturale. Tra questi ci sono, ad esempio, il Festival di Cannes, i Golden Globe Awards e, nella stessa Italia, il Festival del cinema di Venezia. E tutti questi discorsi si sono svolti senza alcuna speciale opposizione pubblica.
Tuttavia, il dibattito piuttosto sterile intorno al festival di Sanremo dimostra ancora una volta come, rispetto al resto d’Europa, l’opinione pubblica della Penisola Appenninica sia divisa su sostegno all’Ucraina, sanzioni alla Russia e spedizioni di armi al Paese attaccato. In Italia sono forti le correnti pacifiste, e qui la propaganda russa sta trovando terreno fertile, anche grazie ai legami personali di alcuni politici con Vladimir Putin.
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Il festival di Sanremo è un evento quasi sacro per gli italiani. E così vi si proiettarono tutte le polemiche e le passioni che agitavano la società italiana. Non è più “Sanremo è un festival della canzone italiana e nient’altro”, come sostiene Matteo Salvini. La polemica intorno alla presenza e ai discorsi di importanti personalità politiche o culturali innesca ogni anno accese discussioni ed è diventata parte dell’intera manifestazione.
E questo potrebbe essere il segreto del continuo successo di questo festival sulla penisola appenninica.
L’autore è un pubblicista