In un duello diretto per la permanente, la Salernitana ha battuto 2-1 il Venezia, lasciando i posti retrocessione e mettendo in una situazione molto pericolosa gli avversari, all’ultimo posto e con una gamba e mezzo in Seconda Divisione.
Con questa sconfitta, il Venezia può dirsi retrocesso. Hai bisogno di un miracolo per raggiungere l’immortalità. A tre gare dalla fine, sono sette punti dietro la Salernitana, l’ultimo club a salvare l’attuale categoria.
Ora devono vincere le nove unità rimanenti per cui giocare e aspettarsi una pugnalata alla stessa Salernitana, Cagliari e Genoa, anche sopra Venezia in classifica. Questo è il panorama che resta per una squadra guidata da Andrea Soncin, che allo Stadio Comunale di Arechi ha sperperato quella che poteva essere la sua ultima pallottola.
La Salernitana, non potendo contare su uno dei principali promotori del proprio recupero nell’ultimo tratto di stagione per infortunio, Franck Ribery, è uscito vittorioso da un duello all’ultimo sangue e si è preso una pausa dopo aver battuto in classifica il Cagliari. per evitare di cadere.
Federico Bonazzoli, nel primo tempo, è stato il responsabile dell’apertura delle marcature per la Salernitana dal dischetto. Lo ha fatto con incertezza, dopo l’avvento del VAR, che ha guardato dentro l’area di Pietro Ceccaroni prima del lancio dell’attaccante della Salernitana.
Gli uomini di Nicola riescono ad andare oltre prima dell’intervallo, ma Ederson Lourenco sbaglia l’occasione che tiene in vita il Venezia, che ha ancora qualcosa da dire nella ripresa.
Con molto da perdere, è uscito di corsa per pareggiare e raccogliere occasioni fino al pareggio. David Okereke e Mattia Caldara ammoniscono, ma è Thomas Henry, dopo aver raccolto il rimbalzo dentro l’area, a segnare.
Poi Simone Verdi sembrava completamente sbilanciato. A venti minuti dalla fine, con un tiro stretto, ha siglato una vittoria fondamentale per la Salernitana, tenuta in vita a spese del Venezia, ancora con possibilità di evasione ma in terapia intensiva e in supporto respiratorio.