Con alcune pubblicazioni in un certo tono drammatico, e suggerendo che forse non era dovuto a errori commessi dalla propria squadra, il settore della stampa sportiva cilena ha cercato una giustificazione per la traumatica sconfitta per 2-0 subita a Santiago contro l’Ecuador. Allude a fattori estranei a ciò che sta accadendo sul terreno. Ad esempio, sembra essere una cospirazione del destino contro il Cile quando i media della nazione stellare solitaria si chiedono: “Cosa ha fatto la squadra cilena al mondo per meritarsi tanta crudeltà in 90 minuti?”
Si parlava anche di una “partita strana” e, sebbene perdere due giocatori per infortunio sia una rara disgrazia, si citano “‘forze oscure’. Magia oscura. Semplice sfortuna” per trovare una spiegazione alla “notte cupa”.
Tuttavia, l’inizio della fine delle speranze del Cile di battere l’Ecuador è iniziato con il licenziamento di Arturo Vidal che è stato subito espulso per un “calcio formidabile”, come lo chiamavano i giornali. Il quartocontro il difensore Felix Torres. metrida Santiago, ha descritto le azioni pericolose del centrocampista dei Reds come un “calcio volante” e “un ottimo ferro da stiro”.
Martedì scorso non c’è stata alcuna considerazione di arbitrato con Vidal. Il centrocampista non ha nemmeno avuto il tempo di provare a circondare il giudice argentino Fernando Rapallini con le sue classiche pretese, proteste e pose istrioni. L’arbitro gli ha subito dato un cartellino rosso al minuto 13. E arrivederci Re Arturo, dietro le quinte. Vidal ha assicurato: “Non avrei mai pensato che potessero tirarmi fuori. Non ho visto il giocatore (Torres)”, ma la verità è che il calciatore cileno ha affrontato un difensore ecuadoriano, fortunatamente scampato a gravi danni.
L’immagine spericolata, pericolosa e irresponsabile di Vidal si è diffusa in tutto il mondo. E quasi all’unanimità la stampa planetaria ha descritto duramente l’atto. “Il re ha lasciato il campo dopo 13 minuti dopo aver alzato troppo il destro e aver colpito Félix Torres, il difensore ecuadoriano, con un calcio di punizione che meritava il cartellino rosso. Nonostante non avesse intenzioni, l’arbitro Fernando Rapallini non ha esitato e ha immediatamente allontanato il pilota dell’Inter, senza bisogno dell’intervento del Var”, scrive il quotidiano. Oledall’argentina.
‘calcio di karate’
Portale infobae Ha detto: “Il centrocampista ha alzato la gamba più del dovuto e, con un salto simile a quello di un combattente di karate, ha colpito un brutale ferro sulla spalla di Félix Torres, che aveva raggiunto la palla per primo. Tali azioni irresponsabili di uno dei capisquadra guidati dall’uruguaiano Martín Lasarte sono state punite con l’espulsione dall’arbitro Fernando Rapallini.
Basato su Commercio, da Lima, “Arturo Vidal è entrato con noncuranza contro il difensore ecuadoriano e l’arbitro di gara, senza esitazione, gli ha dato un cartellino rosso. Il re non ha misurato la distanza con il suo rivale e gli ha dato un terribile calcio in faccia.
E in Italia, dove Vidal gioca per l’Inter, come ha visto il suo tiro su Félix Torres? I media mainstream erano indifferenti alla dura offesa del Cile.
‘uccidi il calcio volante’
Corriere dello Sport ha definito l’azione un “intervento killer”. I giornali romani hanno designato Vidal come “protagonista negativo” della partita che il Cile ha perso contro l’Ecuador al quattordicesimo della partita contro il Qatar.
Basato su La Gazzetta dello Sport, da Milano, quello che è successo a Santiago è stato “un incubo per le aspirazioni del mondo cileno. Ha perso Vidal e Alexis Sánchez nella prima mezz’ora, il primo per un folle calcio volante e il secondo per un problema muscolare”. (D)