La Repubblica: Il piano di Macron per scegliere Draghi come nuovo presidente della Commissione

Il presidente francese Emmanuel Macron vuole un “cambio della guardia” alla guida della Commissione europea, con l’ex primo ministro italiano Mario Draghi come nuovo presidente, secondo un rapporto dettagliato oggi del quotidiano italiano La Repubblica. Il quotidiano ricorda che quasi cinque anni fa il presidente francese, insieme all’ex cancelliere Angela Merkel, aveva proposto il nome di Ursula von der Leyen “che consentirebbe all’Unione europea di uscire dalla sua difficile situazione”. “Dopo quattro anni e mezzo, secondo fonti diplomatiche, vuole ricoprire lo stesso ruolo”, ha aggiunto La Repubblica.

L’articolo sottolinea che, visti i tempi critici in cui viviamo a livello internazionale, l’Europa deve fare affidamento su persone esperte, come Draghi, che un tempo è stato presidente della Banca centrale europea ed è “in grado di parlare con i paesi europei”. Un leader cinese che non ha alcun senso di inferiorità e può controllare le azioni imprevedibili di Trump.”

Il quotidiano italiano aggiunge che Macron è stato in contatto, in modo informale, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nel qual caso dovrebbe accettare l’intero piano e che l’attuale presidente della Commissione tedesca non sarà rieletto. “In ogni caso, Von der Leyen potrebbe passare alla NATO, poiché il mandato dell’attuale Segretario generale dell’Alleanza Atlantica scade la prossima primavera”, ha sottolineato. Allo stesso tempo, “selezionando Draghi come presidente della Commissione, il cancelliere Solz può anche soddisfare la richiesta del partito dei Verdi tedesco, che vuole un posto nella prossima Commissione europea”.

Secondo il quotidiano romano resta da vedere se il governo georgiano della Meloni intenderà dare il suo benestare. «Lui stesso vuole come nuovo commissario l’attuale ministro italiano per gli Affari europei, Raffaele Fito. Ma potrebbe dire “no” a Draghi e provocare una profonda spaccatura con Francia, Germania e l’ex banchiere centrale? Perché tutto il piano avrebbe avuto l’approvazione della Casa Bianca?” si chiede infine La Repubblica.

Claudio Bellini

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