Lavrov incolpa l’Occidente per lo stallo nei colloqui di pace con l’Ucraina

Il ministro degli Esteri russo ha accusato l’Occidente – e la NATO in particolare – di ostacolare una soluzione politica al conflitto in Ucraina in un’intervista all’agenzia di stampa cinese Xinhua.

“Se gli Stati Uniti e la NATO sono davvero interessati a risolvere la crisi ucraina, devono prima cambiare posizione e smettere di fornire armi e munizioni a Kiev”, ha affermato Lavrov in un’intervista pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri russo.

Tra le altre cose, ha detto, più di 1 milione di civili sono stati evacuati dalle aree dell’Ucraina dove infuriano le ostilità e hanno trovato rifugi sicuri in Russia. Tra loro ci sono circa 120.000 cittadini stranieri fuggiti dalle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, ha detto il ministro degli Esteri russo.

La revoca delle sanzioni a Mosca nell’ambito dei colloqui di pace con l’Ucraina

La revoca delle sanzioni contro Mosca fa parte dei colloqui di pace Russia-Ucraina, che sono “difficili” ma continuano quotidianamente, ha affermato Lavrov.

Kiev ha avvertito venerdì che i colloqui per porre fine all’invasione guidata dalla Russia, giunta al suo terzo mese, erano sull’orlo del collasso.

“In questa fase, le delegazioni russa e ucraina discutono quotidianamente il progetto di accordo in teleconferenza”, ha detto Lavrov in un’intervista a Xinhua.

“L’agenda dei colloqui includeva, tra le altre cose, la questione della denazificazione, il riconoscimento di nuove realtà geopolitiche, la revoca delle sanzioni e lo status della lingua russa”, ha detto Lavrov, senza approfondire.

“Sosteniamo la ripresa dei negoziati, anche se difficili”, ha aggiunto.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha insistito dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio sul fatto che le sanzioni occidentali contro Mosca devono essere inasprite e che non sono negoziabili.

Gli alleati dell’Ucraina in Occidente hanno imposto sanzioni radicali contro Mosca. Circa la metà delle riserve di oro e valuta estera della Russia sono state congelate, colpendo duramente l’economia russa e spingendo Mosca sull’orlo della bancarotta.

I rappresentanti dei governi dei due paesi non hanno tenuto colloqui di pace diretti dalla fine di marzo e il clima è peggiorato in seguito alle accuse dell’Ucraina secondo cui l’esercito russo avrebbe commesso atrocità mentre si ritirava dalle aree vicino a Kiev. Mosca ha negato le accuse.

La Russia ha descritto l’invasione del suo vicino come una “operazione militare speciale” volta alla “smilitarizzazione” e alla “de-nazizzazione” dell’Ucraina. D’altra parte, l’Ucraina e l’Occidente accusano la Russia di fare la guerra senza motivo.

Aroldo Ferrari

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