Il relativo esercizio di coraggio e ottimismo è stato ripetuto negli ultimi mesi dalle famiglie vulnerabili e della classe media e soprattutto da quelle che durante gli anni di crisi e pandemie non sono riuscite a fare previsioni pessimistiche per il futuro dei propri figli. I genitori lottano con routine imbarazzanti e i bambini piccoli dubitano dell’evoluzione della vita che sognano per un master, per un lavoro per una casa con un affitto accessibile. Per opportunità, nessuna nuova tassa. Le nuove misure di precisione energetica sono questione di poche ore e daranno un contributo positivo alla lotta di ciascuno di loro, purché forniscano il respiro necessario e facciano parte di una strategia più ampia per superare le difficoltà esacerbate dall’invasione russa dell’Ucraina . . Sì alle misure e alla riconciliazione nazionale per le strategie sullo stesso ambito, che non richiederanno “un altro intervento emergenziale” nei mesi e negli anni a venire. Il governo ha preparato un piano, che secondo l’opposizione tarda a decidere, scegliendo in qualsiasi momento di fare orecchie da mercante alle sue proposte. Ad esempio, il Movimento per il Cambiamento ha insistito e quindi ha proposto un disegno di legge per imporre un limite massimo al prezzo al dettaglio dell’energia, sostenendo che si trattava di una soluzione adeguata agli strumenti della Commissione Europea, che forniscono risposte dirette ai problemi domestici e aziendali con costi esorbitanti fatture.
Ci sono e possono esserci altre proposte che devono essere discusse, all’interno e all’esterno del parlamento, senza essere respinte o ritardate dal cassetto preposto. Il controllo, sostanziale e sistematico, è necessario per frenare la speculazione e aprire l’antenna sul segnale di ansia di ogni cittadino.
L’impegno del Primo Ministro che, indipendentemente da ciò che fa l’Europa, i governi stanno preparando i piani nazionali e li stanno attuando è scontato ed evidente. E chiaramente è molto importante utilizzare le diverse possibilità offerte dal bilancio per sostenere tutti i cittadini in modo equo.
Tuttavia, gli sforzi “costanti” da parte della Grecia, così come di altri paesi europei (la Penisola Iberica e l’Italia in testa), sono e sono così importanti che al vertice del 29 maggio sono state prese decisioni coraggiose. per una soluzione europea comune. La Carta concordata e propagata dall’Unione Europea nel suo insieme a beneficio del Paese e dei suoi cittadini durante la pandemia, deve essere riaperta allo stesso modo, con passi congiunti.
In parole povere: se le misure annunciate dal governo non vengono adottate dal vertice e ogni Paese viene lasciato solo (con il proprio bilancio e quadro fiscale) a fare i conti con una maggiore fatturazione e precisione in generale, allora c’è il timore che presto giungerà al termine. con nuove tasse. Non è vero;
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