La questione delle operazioni militari di Israele “il giorno prossimo” nella Striscia di Gaza dovrebbe essere discussa dal presidente francese Emmanuel Macron con i leader di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Egitto, che incontrerà oggi a Dubai, nonché il L’emiro del Qatar, che incontrerà domani a Doha.
Per Parigi, l’obiettivo è quello di prepararsi nel modo più completo possibile al ritorno dell’Autorità Palestinese nel territorio precedentemente controllato da Hamas, mentre il ritorno del dominio israeliano nell’enclave è considerato “inaccettabile”.
L’articolo odierno di Le Monde evidenzia, a proposito della proposta della Francia per una “Iniziativa per la sicurezza e la pace per tutti”, che Macron cerca di posizionarsi in tre ambiti: sicurezza contro i gruppi terroristici che operano nella regione, tra cui Hamas, aiuto umanitario e sostegno alla popolazione civili nella Striscia di Gaza e riavviando le discussioni politiche per spingere per la creazione di uno stato palestinese che un giorno potrebbe coesistere con uno stato ebraico.
Come riportato dai giornali francesi, dopo aver inviato nella regione l’elicottero Tonnerre e una seconda nave dello stesso tipo, la Dixmude, la Francia ha anche inviato aiuti ai civili intrappolati nella Striscia di Gaza nella speranza di ripristinare la fiducia con Gaza. Le capitali dei Paesi arabi, allarmate dalla posizione fortemente filo-israeliana assunta dal capo di Stato francese subito dopo gli attentati del 7 ottobre. Nella lotta al terrorismo, le autorità francesi hanno chiesto a Bruxelles di imporre sanzioni contro i leader di Hamas, riferisce inoltre il quotidiano, sottolineando che, sebbene l’organizzazione sia inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche europee dal 2001, l’obiettivo è quello di realizzare azioni individuali affinché un il divieto può essere effettuato. Alcuni membri di Hamas entrano in 27 territori o possiedono beni. Infine, Parigi ha cercato di riavviare l’iniziativa “No money for terror” contro Hamas, e si è detta pronta ad intensificare lo scambio di informazioni, senza escludere la possibilità di una cooperazione militare, che è ancora molto poco chiara, scrive il quotidiano francese.
FONTE: AMPE
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