Con due gol e un assist, Perisic guida la rimonta contro la Juventus a soli 10 minuti dal termine per festeggiare il titolo
A undici anni dall’ultimo trofeo, l’Inter ha vinto ancora la Coppa Italia, guidata dal croato Ivan Perisic che con una doppietta ai supplementari ha interrotto l’ultima chance della Juventus di vincere il titolo in questa stagione.
La squadra di Simone Inzaghi ambisce ancora a vincere lo scudetto. E ha pareggiato il suo primo successo in campo, la Coppa Italia che non vinceva dal 2011. Questa è l’ottava Coppa che un Milan gioca nella sua quattordicesima finale. Sono stati i suoi recenti gol contro una squadra neoazzurra a incarnare l’importanza, in generale, e la maggiore ambizione che ha dimostrato contro i suoi rivali.
La classica italiana per decretare il campione di coppa non delude. Più per intensità, intenti e alternative sul tabellone segnapunti e gol che per partita. Il duello che l’Inter ha incanalato perdendo grazie a due rigori doveva proseguire fino ai tempi supplementari. Uno gli ha dato una cravatta e ha forzato un’estensione. Altri lo mettono davanti nelle ore di punta.
C’era molto di più in gioco per la squadra di Massimiliano Allegri, che alla fine è stata eliminata ed espulsa dopo le vere e flagranti proteste. Più per impotenza che per ragione. La Juventus aspira a un quindicesimo scudetto, che chiuderà il percorso senza successi in questa stagione. Una grande delusione per la squadra di maggior successo in Italia.
La partita è stata emozionante dall’inizio alla fine. Il primo gol non è tardato. Solo sette minuti. Bellissimo gol per Nicolò Barella che raccoglie palla sulla fascia sinistra, si porta qualche metro davanti alla sua difesa passiva e tira un bel tiro da fuori area che batte il portiere Mattia Perin.
Finisce così il primo tempo. L’Inter non ha perso il controllo contro rivali sconosciute. Allegri ha dovuto ritirare Danilo, si è infortunato ed ha espulso lo spagnolo lvaro Morata. È cambiato, necessario, si è rivelato più veloce di quanto si aspettasse. All’inizio della seconda parte, in una partita isolata, trova il pareggio. Era in un lungo attacco. Dusan Vlahovic lo riceve in area di rigore. Ha provato a tirare ma la difesa ha rifiutato e ha tirato fuori la palla dall’area. Alex Sandro lo raccolse da fuori area e lo lanciò. Morata ha parato e ha colpito la rete. È una lotteria.
E subito dopo, in contropiede, Paulo Dybala vede correre Vlahovic, che affronta il portiere Samir Handanovic. Il portiere lo ferma con la faccia ma il serbo raccoglie il rimbalzo e non sbaglia.
Nel giro di tre minuti la Juventus ribalta le cose e passa in vantaggio. L’Inter riesce presto a pareggiare grazie al tiro di Matteo Darmian, ben deviato da Mattia Perin.
L’Inter ha vinto la partita, che ha lasciato decisamente sbilanciato il campo. La palla è quasi uscita dall’area di rigore della Juventus. E in un atto, Leonardo Bonucci è caduto nella trappola di un caduto Lautaro Martínez. L’arbitro ha dato il rigore e il VAR non l’ha aggiustato. Non sbaglia il turco Hakan Calhanoglu, che pareggia in dieci dalla fine.
La partita è andata ai tempi supplementari. E l’ennesimo fallo del tecnico olandese Matthijs De Ligt su Stefan De Vrij è stato rivisto dall’arbitro indicando altri undici metri. Senza Calhanoglu in campo, è Ivan Perisic a trasformarsi. L’Inter è già avanti.
Nel bel mezzo della frenesia, in pieno avanti e indietro, la palla cade su Perisic che, dal vertice, realizza un tiro superbo inarrestabile per la squadra di Perin che punisce la partita e restituisce la Coppa all’Inter undici anni dopo.
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