In Italia quest’anno, a causa delle conseguenze del coronavirus e della conseguente crisi economica, sono 390mila le aziende che hanno chiuso, secondo la Confcommercio, sindacato del Paese, in un rapporto presentato oggi.
Secondo Confcommercio, a causa dell’emergenza, sono stati persi 120 miliardi di euro. I tassi di fermo attività, rispetto al 2020, sono raddoppiati nel commercio e triplicati nei servizi.
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Le conseguenze finanziarie più gravi sono state pagate dalle aziende di calzature e abbigliamento (-17,1%), dai venditori ambulanti (-11,8%), dai distributori di benzina (-10,1%), mentre i servizi sono stati chiusi dal 21,7% degli agenti di viaggio, dal 14,4% dai ristoranti e caffè e il 14,2% dalle compagnie di trasporto.
Confcommercio aggiunge che negli ambiti della cultura e dello spettacolo il 33% delle imprese e delle imprese è scomparso dal panorama produttivo, con tragiche conseguenze economiche per artisti e amministratori.
Secondo il sindacato italiano, per quanto riguarda gli imprenditori con tessera dei servizi, l’anno in cui stiamo per partire ha costretto 200mila italiani a interrompere tutte le attività.
Fonte: -ΜΠΕ
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