Le autorità garanti della concorrenza in Italia sono intervenute contro Nutri-Score

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29 agosto 2022 | 13:12 | Etichetta nutrizionale

Roma – L’Italia continua a non mostrare alcuna disponibilità a scendere a compromessi per quanto riguarda l’etichettatura nutrizionale Nutri-Score.


Etichettatura del punteggio nutrizionale

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(c) propianta

Diverse aziende straniere, tra cui il gruppo francese di vendita al dettaglio Carrefour, hanno ora deciso, sotto la pressione dell’autorità garante della concorrenza (AGCM), di limitare l’uso dell’etichetta.

Secondo le proprie informazioni, Carrefour ha concordato con le autorità garanti della concorrenza di Roma di non esporre più il Nutri-Score sui prodotti italiani e solo sui prodotti a marchio proprio fabbricati in Francia. Come da precisazioni dell’autorità, si spiega inoltre che l’etichetta non tiene conto delle esigenze personali e si riferisce a 100 g e non a una porzione.

Il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Francesco Battistoni, ha confermato che Roma si è mossa contro il semaforo nutrizionale francese perché prevede conseguenze negative, soprattutto per i prodotti italiani che portano il sigillo di origine e qualità. Secondo la valutazione del governo italiano, il Nutri-Score ha principalmente la funzione di influenzare i consumatori e dovrebbe quindi essere respinto in quanto non scientifico.

Nonostante i grandi cambiamenti, l’intera costellazione politica di Roma finora ha aderito a questa posizione. In Italia la resistenza al Nutri-Score è emersa precocemente. Quando è stato introdotto in Francia nel 2017, l’associazione agricola italiana aveva messo in guardia dalle perdite nelle esportazioni di formaggi e carni speciali, nonché di olio d’oliva. Nel 2020 il governo italiano ha presentato “NutrInform Battery”, sviluppato appositamente come alternativa a Nutri-Score.

Per introdurre l’etichettatura in Germania, l’Istituto Max Rubner (MRI) sta guardando anche al sistema italiano. Oltre alla presentazione potenzialmente fuorviante sotto forma di stato di carica della batteria e informazioni basate sulle porzioni, gli esperti hanno criticato anche il fatto che l’elenco nutrizionale non fornisca alcuna valutazione ai consumatori.

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Federica Faugno

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